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CITAZIONE (CASARANO @ 1/5/2024, 13:51) In effetti il caso di Zoff è particolarmente emblematico.
Squadra palesemente più debole: non di una, ma di quattro o cinque squadre della Serie A, tanto sotto il profilo della rosa quanto dello stare al passo con i grandi cambiamenti del calcio di fine anni '80; tutti sapevamo ma nessuno osava imputare qualcosa al tecnico, nonostante un po' di stampa contraria per via, per l'appunto, del suo non seguire la tendenza calcistica generale.
Calcio proposto semplice ma ben organizzato, mai spaculativo e mai orientato al cronometro.
Giocatori motivati dai quali sono arrivate prestazioni superiori alle aspettative.
Mai una parola fuori posto nonostante l'ampio anticipo con cui tutti abbiamo saputo che sarebbe stato esonerato in favore di un allenatore che oggi verrebbe definito "giochista".
Il caso di Zoff è emblematico si, perchè ci dice che non è per il gioco espresso che questo altro allenatore è detestato da una parte non maggioritaria ma molto ampia della tifoseria, bensì per motivi molto più profondi.
Dal mio punto di vista, in effetti, è semmai preoccupante che ci sia chi lo difende, persino nel merito ma anche proprio nel metodo. girava voce (che lui non ha mai smentito) che non si fosse creato un grande feeling con Boniperti per il fatto che Zoff non era uso passare tempo in sede a confrontarsi con lui. Mai creduto alla diceria che Boniperti imponesse scelte e formazioni, di sicuro però era un presidente che conosceva il calcio dall'interno e con il quale, probabilmente, gli allenatori precedenti si confrontavano. Di abbastanza sicuro c'è anche che Boniperti contattò Maifredi non solo nel 1988 e nel 1989 e che gli piacesse anche Scoglio. Anche a voler pensare che Maifredi fosse una fissa dell'Avvocato che Boniperti assecondava, di Scoglio era uscito fuori e, comunque, un grande feeling con Zoff non l'aveva. Quanto alla questione dell'intervento di Berlusconi nel 2000, credo fosse paradigmatica del suo modo di porsi da salvatore della patria, ma anche della sua chiara invadenza, che spesso mostrava anche nei confronti degli allenatori e dei giocatori del Milan. Solo che Zoff non era un suo dipendente e, a differenza di tanti, conosceva il significato della parola dignità. E, sì, la mancata difesa da parte della Federazione è veramente una pagina nerissima
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