argomento molto interessante
la mia opinione è che scindere il calcio dalla poltiica sia giusto e opportuno, ma che questa scissione non sia un dogma
il calcio è un fatto sociale di enorme rilievo e non potrebbe essere altrimenti, dato che ha un grande seguito. detto meglio, il calcio ha un grande seguito perchè molti trovano che sia l'oggetto giusto da caricare di connotazioni sociali, politiche, ideologiche, etniche, territoriali e quant'altro.
c'è chi tifa una squadra perchè "rappresenta la città". chi perchè il concentrato simbologico dell' immagine di un club suggerisce una vicinanza di tipo politico, o sociale.
nel caso delle Nazionali, le questioni diventano diverse e più semplici da decifrare, perchè avviene una identificazione immediata tra la selezione di calciatori e il popolo, tra la nazionale e la nazione.
mentre nel caso dell' identificazione nazionalista ho poco da obiettare, perchè l'iidentificazione è molto immediata, ho qualche contrarietà in più ad accettare i discorsi che mettono insieme un club e l'appartenenza territoriale: perchè un club ha una immagine, rappresenta un simbolismo che va al di là della città di origine; un club ha già delle appartenenze ideologiche, politiche e sociali forti. quelle territoriali sono anche di troppo. e barcollanti: se le squadre di una città sono due? si dovrà per forza operare la scelta su altri presupposti.
il caso della Juventus in Italia è di grandissima importanza. i cittadini cercano di riaffermare sulla propria città una forma di sovranità tuta giocata sull'elemento calcistico: la loro dimensione è tale da metterli in competizione con il grande club, l'egemone straniero che ruba tifosi (quindi pubblico, risorse materiali, umane e immateriali) e il tifoso che tifa per il potente straniero (italiano, però) è un traditore della patria. la questione si attenua quando si va in provincia, dove il legame con il club calcistico del capoluogo è meno giustificabile
la Juventus è, per i reduci dell'Italia dei Comuni e delle Signorie, l'armata della città rivale egemone; ostaggiarla significa tentare il possibile a che non si realizzi una simile egemonia.
sperare in una sconfitta della Juventus ad opera di una armata straniera, magari anche MOLTO egemone, (appunto, tanto non ci si scontrerà mai... quando giocherai contro Real, Barcellona, Manchester...?) è come invocare la discesa in Italia del'Imperatore per sgominare la Signoria più forte.
la posizione della Juventus nello scenario politico-sociale italiano, insomma, rappresenta mirabilmente la composizione sostanzialmente quattro-cinquecentesca della nostra nazione.
la Juventus, poi, raccoglie consensi nell' Italia della provincia, mentre come ho detto nelle città viene osteggiata violentemente. in un certo senso, dal punto di vista simbolico la Juventus egemone rappresenta la giovane e internazionalmente debole Italia, in cui l' italiano di provincia si identifica sognando di appartenenre ad una entità più grande, che gli sia di emancipazione ed elevazione. per gran parte dei tifosi della Juventus tifare la Juve e tifare Italia per la Nazionale è lqualcosa di molto simile: perchè entrambe rappresentano i suoi desideri di appartenere a un ideale superiore e più grande. il club cittadino invece è condannato alla sua dimensione, se non produce un portato simbologico di tale valore da attrarre tifosi, e si arrocca su posizioni di difesa rispetto a quelle che ritiene essere città rivali
io tifo Juve perchè mi piace la maglia, mi piace il nome, mi piace quel suo non rappresentare una città in particolare, mi piace che dia tanti gicoatori alla Nazionale, mi piace per qualche cosa che non so enanche io cos'è ma che evidentemente non ha niente a che fare nè con la politica nè con la territorialità
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