| Moggi forniva agli arbitri schede telefoniche svizzere (Gazzetta dello Sport)
Napoli chiude l'inchiesta penale: sono 48 gli avvisi. Per 21 indagati, l'ipotesi è di associazione per delinquere. Tra questi Paparesta e Bertini.
zoom - galleria La Procura di Napoli ha chiuso ieri l'inchiesta penale su Moggiopoli. Undici mesi dopo l'emissione degli avvisi di garanzia, i magistrati napoletani Beatrice e Narducci, puntano di nuovo il dito sullo scandalo più grosso del calcio italiano. 48 persone hanno ricevuto stavolta il decreto di chiusura delle indagini (il 415 bis). 21 sono le persone che dovranno rispondere del reato di «associazione per delinquere» finalizzata alla frode sportiva, per gli altri lo stesso reato di frode è aggravato «soltanto» dal «concorso» fra di loro. Sono cinque le persone che per la prima volta sono coinvolte in Moggiopoli: innanzitutto il direttore sportivo Angelo Mariano Fabiani (ora alla Salernitana, all'epoca dei fatti al Messina), poi gli arbitri Paparesta (in attività), Dattilo e Cassarà, infine l'assistente Ambrosino (in attività) e per loro il reato è proprio l'associazione per delinquere. Dopo i riflettori della scorsa estate, dopo aver chiuso in fretta alcuni capitoli per dare alla Federcalcio le carte per i procedimenti sportivi, Beatrice e Narducci sono tornati a lavorare in silenzio per undici mesi, resistendo a pressioni e nonostante i molti cambi nel gruppo degli investigatori. Un lavoro difficile fatto dell'esame delle intercettazioni (5000 telefonate di cui 300 utili) raccolte dalla Procura di Torino (e forse troppo frettolosamente archiviate), ma soprattutto grazie a un certosino lavoro di indagine sulle schede telefoniche svizzere.
Si sapeva da tempo delle schede telefoniche che erano state date da Moggi agli ex designatori Bergamo e Pairetto, ma ora spuntano anche i nomi degli arbitri: Paparesta, Racalbuto, Cassarà, Dattilo, Bertini, Gabriele, De Santis e Pieri, oltre che dell'assistente Ambrosino e del d.s. Fabiani. «Molteplici contatti telefonici rilevati su numerose e riservatissime utenze (in particolare su utenze mobili di gestori svizzeri) fornite dallo stesso Moggi», scrivono nel decreto i magistrati. Si tratta di un passo fondamentale anche per la giustizia sportiva. Proprio dall'esame dei tabulati esteri (ma anche grazie alla collaborazione di qualche indagato) si è ricostruito il ruolo di ognuno degli indagati. Scontati quelli di Moggi e Giraudo, assume un ruolo preminente quello di Mariano Fabiani. Il d.s. entra in 13 delle 40 partite finite nel mirino degli inquirenti, ma la cosa curiosa è che su nove gare nelle quali avrebbe svolto un ruolo anche nel determinare il risultato finale, quattro volte lo ha fatto per favorire il Messina (squadra di cui era direttore sportivo nella stagione 2004-05) e ben cinque per favorire la Juventus. E in Moggiopoli bis sembrano avere un ruolo meno «appariscente» i big di questa estate. Carraro, Lotito, i Della Valle, non devono rispondere di associazione per delinquere e — visto il numero di partite nel mirino — i loro peccati sembrano davvero «veniali».
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