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| CITAZIONE TORINO, 1 giugno - Bonucci o Ranocchia? In realtà alla Juve puntano a mettere a segno un doppio, clamoroso, colpo: Bonucci & Ranocchia. Ovvero un robusto innesto di gioventù e classe che consenta di sistemare il reparto centrale per il prossimo decennio ( con il ritorno di Giorgio Chellini sulla fascia sinistra). L’incontro tenutosi ieri a Milano tra la delegazione bianconera ( Beppe Marotta e Fabio Paratici) e quella rossoblù ( Stefano Capozucca e Fabrizio Preziosi) è stato propedeutico a dare forma concreta a questo disegno, anche se ovviamente non basta un solo incontro per risolvere un intreccio tanto complicato. Il risultato di giornata è che Andrea Ranocchia si è avvicinato moltissimo alla Juve, ma annunci al momento non ne sono previsti, perché in corso Galileo Ferraris vogliono rimandare il tutto a quando anche Bonucci, eventualmente, sarà un giocatore bianconero. E qui individuare delle tempistiche è davvero complicato, perché relativamente al difensore viterbese le parti sono ancora molto distanti. L’unica cosa certa è che entro il prossimo 26 giugno le comproprietà vanno risolte e questo vale anche, se non soprattutto nel caso di Domenico Criscito e Raffaele Palladino, i co- protagonisti di questa complessa operazione.
LE PROPOSTE - Molto si gioca proprio attorno al nome di Domenico Criscito, che la Juve è disposta a sacrificare per arrivare a Bonucci. La proposta di Marotta si può sintetizzare in uno scambio di comproprietà: Criscito per Bonucci. Entrambi giovani, nazionali, bravi. Al Genoa hanno ribattuto che loro vogliono tenersi tanto Criscito, quanto Bonucci, mettendo sul piatto della trattativa Ranocchia. Il quale alla Juve interesserebbe pure. Anzi, interessa. Ma essendo reduce da un infortunio grave, non può garantire al 100% Gigi Del Neri. Per cui la posizione di Criscito e Bonucci è stata congelata, se ne riparlerà prossimamente. Cioè a fine settimana o al massimo all’inizio della prossima. Ovviamente la chiacchierata non si è esaurita qui, infatti le parti hanno proseguito, lasciando infine la riunione ( tenutasi lontana dai tradizionali hotel milanesi, meta degli operatori calcistici) in un clima di reciproca soddisfazione.
BOZZA D’INTESA - Questo perché - stando a quanto è emerso dalla sapiente cortina fumogena che ha avvolto l’incontro - la Juve avrebbe dato la propria disponibilità a proseguire il discorso su Ranocchia, inserendo però come parziale contropartita la metà di Raffaele Palladino. E qui un accordo di massima sarebbe stato raggiunto. Se al tutto vadano aggiunti conguagli in qualsivoglia direzione francamente ieri non lo si è capito, perché tutti i protagonisti hanno cercato di non sbilanciarsi e comunque in questi casi la tendenza è di raccontarla un po’ come conviene. Perché, lo ripetiamo, la trattativa non può assolutamente considerarsi conclusa e attorno al nome di Bonucci è in atto un autentico braccio di ferro. La Juve insiste perché non può prescindere dal suo nome o quantomeno non vuole farlo. La ragione è presto spiegata: l’azzurro è un profilo importante non solo agli occhi del management e del tecnico, ma anche dei tifosi. Ed è naturale che Andrea Agnelli voglia caratterizzare la propria giovane presidenza con annunci di altissimo profilo. Il che vale ancora di più nel caso del primo acquisto, destinato a suo modo a fare storia.
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