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| Onde evitare di perdere il treno, avendo una serie di coincidenze calcolate al minuto, rimango sveglio fino all'ora di partire (5,09). Arrivato in stazione guardo l'orologio che troneggia e vedo che segna le quattro meno un quarto...possibile? Entro nel bar per fare colazione e lì l'orologio marca le cinque meno un quarto. Trenitalia, evidentemente, ha anticipato il ritorno all'ora solare. Niente di particolare da segnalare durante la prima tappa, tranne un'alba rosso fuoco che non fa presagire nulla di buono sulle future condizioni metereologiche (russu de matìn, aiga o ventu pe' camìn). Arrivo a Voghera in perfetto orario. Mentre cerco il binario della coincidenza per Piacenza mi sento chiedere, da un piccoletto tondetto, con una tuta ascellare fantozziana e accento centroitalico: - Scusi sa miga ndò stà il treno per Piacenza?. - Gli rispondo che anch'io devo prendere quel treno e che mi segua. Io, lo sa chi mi conosce ai raduni, sono piuttosto logorroico. Ebbene, questo mi batte. Mi racconta tutta la sua vita almeno un paio di volte, mi dice che lui aveva insegnato storia e filosofia, che aveva girato il mondo, che il PD lo aveva obbligato ad andare in pensione (e si lamenta? noi non sappiamo se riusciremo ad andarci). A Piacenza prendo il regionale per Bologna e noto che trotta come un Intercity in Liguria. Il panorama è monotono ma il viaggio è rapido. Da Bologna a Ferrara è una passeggiata e in perfetto orario arrivo a Ferrara, ben mezz'ora prima dell'appuntamento che ho con Ale (Dolphin). Visito insieme a lei Ferrara, poi mi porta nel Bed and Breakfast dove ho prenotato. Alla sera cena a casa di Ale preparata da sua mamma (ho scoperto che la Ale non ama cucinare) e poi alla ricerca di un locale dove trasmettono la partita. Ovviamente goduria indescrivibile ai gol di Quagliarella e Del Piero e ultimo quarto d'ora di panico dopo il gol della merda. To be continued.
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