JUVENTUS Forum: per chi ama la Juve!

Ritratti: Giuseppe Furino, "Furia", articoli di Poddy e Bidescu

« Older   Newer »
  Share  
Lorre
view post Posted on 21/3/2006, 01:39




Nasce a Palermo il 5 luglio 1946, mediano destro; con la maglia della Juve colleziona in campionato 361 presenze e segna 8 reti; in nazionale disputa solo 3 partite; è campione d’Italia nel 1972, 1973, 1975, 1977, 1978, 1982 e 1984, per ben 8 volte! Con la Juve vince anche una Coppa delle Coppe nel 1984, una Coppa Uefa nel 1977 e due Coppa Italia (1979 e 1983), un Mundialito Clubs nel 1983.

E’ innamorato del calcio e della Juve fino al midollo; durante tutta la sua carriera è stato sempre fedele ad una sola maglia! Il mondo di Furino, che Ercole Rabitti chiamava “Pollicino”, era tutto li’: il prato verde e la sua Vecchia Signora. Non è stato un campione da prima pagina, ma è stato campione per dedizione e senso tattico; incontrista e cursore portentoso, indomabile nella fatica, immenso agonista e protagonista assoluto quando la partita diventava lotta durissima. Negli anni Settanta è stato la spina dorsale juventina: piccolo come Pollicino, in campo si trasformava e diventava un gigante.

La Juve lo aveva prelevato dal Palermo e lo fece esordire in serie A il 14 settembre 1969: era l’inizio di una lunga serie di presenze che lo avrebbero portato alla conquista primato di ben 8 scudetti.

In Nazionale la carriera è stata meno prestigiosa, forse non piaceva a Bearzot, che subiva il fascino della Juve ma non di “Furia” che correva per quattro e che concepiva il ruolo secondo un’unica regola: far vincere la propria squadra.
Non ha mai ricevuto particolari attenzioni nemmeno dalle cronache sportive, era un tipo che non faceva notizia nel calcio scritto e televisivo, ma si sa……..in campo era tutt’altra storia!

Poddy

-----------------------------

Ci sono sempre state due correnti di pensiero su Beppe Furino. Boniperti ed in generale tutti gli allenatori bianconeri, lo hanno sempre considerato un giocatore fondamentale per le proprie squadre, un capo carismatico, un tipo coriaceo, grintoso, portabandiera dei cosiddetti “giocatori umili” che sono però insostituibili in una squadra che vuole vincere. 528 presenze con la maglia bianconera (secondo posto assoluto, dietro Scirea), 19 goals, otto scudetti, tantissime partite con la fascia di capitano al braccio, testimoniano quanto Furino sia stato uno degli artefici delle vittorie della Juventus targata Boniperti.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla Nazionale. Prima Valcareggi, poi Bernardini ed infine Bearzot, hanno sempre ignorato questo siciliano tosto, al punto di definirlo un giocatore mediocre; solamente tre presenze, una vera ingiustizia.
Con lui, il calciatore “povero” è riuscito ad emergere, fino ad arrivare nella stanza dei potenti; con lui, il mediano faticatore è importante come il fuoriclasse; con lui, il calciatore è divenuto “dignitoso”, anche se le sue giocate sono meno belle di quelle dei cosiddetti assi. È un campione chi si sacrifica costantemente per la squadra; la classe non è solo stile, ma anche rendimento.
Non ha mai amato i giornalisti e non è mai stato tenero nei loro confronti; ha avuto tantissime difficoltà a rapportarsi con loro, fino addirittura a snobbarli, in quanto erano i giornalisti stessi ad ignorare Furino.
Caminiti gli affibbiò il soprannome di “Furia” dopo le prime partite nella Juventus, un volta tornato dal prestito da Palermo, la sua città natale, ma Furino è palermitano solo in apparenza, essendo taciturno, come la maggior parte dei siciliani. È, invece, un torinese di adozione, in quanto gran lavoratore sparato e spedito.
Lo stesso Caminiti lo descriveva in questo modo: «Mi colpiva, in quei giorni, il suo rapporto con la madre, piccola e stortarella come lui, ma verissima donna, maniacale nell’amore per i figli, per l’esempio costante di dovere, come le madri di una volta, che forse non esistono più. E mi era sembrato il giocatore emanazione di questa madre, la sua grandezza la facevo tutta morale, in campo lo vedevo crescere da nano (è alto 1,69) a gigante, in virtù di questa sua primigenia ricchezza, la ricchezza dell’isola bedda.»
Il primo ad intuire le grandi qualità di Furino, è Boniperti, ma è “Cesto” Vycpalek, succeduto a Rabitti, scopritore del ragazzo, ed al povero Armando Picchi, a valorizzarlo in pieno nei fatti, enfatizzandone le qualità, perché “Furia” ha bisogno di fiducia per scatenarsi e rendere al massimo. Diventa in poco tempo il propulsore ed il trascinatore; nasce il mediano considerato il più “cattivo” d’Italia, in quanto è spietato nel contrasto, non si tira mai indietro, in ogni mischia che si rispetti, lui è presente.
Quando è necessario, è pronto a litigare, in quanto non ha paura di niente e di nessuno. La Juventus ha giocatori molto celebrati ed importanti, come Bettega, Zoff, Causio, lo stesso Anastasi, che “Furia” cordialmente odia, ma lui è fondamentale in squadra. Boniperti lo sa benissimo e non manca mai di elogiarlo: «Tutti dovreste giocare col cuore che ci mette lui.»
Quando l’Ajax batte la Juventus, nella finale della Coppa dei Campioni a Belgrado, Boniperti in testa è il più emozionato di tutti, e “Furia” fallisce pure lui, come tutta la squadra. Nasce così l’impressione che sia un giocatore provinciale, tutt’altro che indispensabile; Valcareggi tecnico degli azzurri non lo apprezza più di tanto, anche se lo convoca per i Mondiali messicani. Anche Bernardini, fautore dei giocatori dai “piedi buoni”, quando lo manda in campo, a Genova contro la Bulgaria, il 29 dicembre 1974, lo fa più per accontentare l’opinione pubblica, che per convinzione personale.
Ma “Furia” si esprime al meglio in campionato, con la maglia bianconera. Sui rettangoli nostrani si decide tutto e qui Furino è un grandissimo. È il giocatore più stringente che si sia mai visto nella zona mediana, una catapulta. Con la sua determinazione, carica i compagni, li “obbliga” ad impegnarsi all’estremo delle forze, li esalta col suo esempio. Non si tira mai indietro, è sempre lì che “morde” i calcagni degli avversari, dove c’è pericolo, accorre lui, brutto, sghembo, ma bellissimo nell’ardore. Ma non è solo questo, tatticamente è un giocatore molto intelligente, è lui, infatti, che si schiera da “libero” durante le frequenti avanzate di Scirea ed è sempre lui a “coprire” le sgroppate di Tardelli.
Il suo modo di giocare lo porta a realizzare pochissime reti. Una in particolare, però, si rivelerà di importanza enorme: quart’ultima giornata del campionato 1976-77. Sabato 30 aprile al Comunale di Torino va in scena l’anticipo di campionato contro il Napoli. La Juventus, che sta lottando con il Torino per lo scudetto, è reduce dal pareggio di Perugia ed è obbligata a vincere; segna Bettega, pareggia nella ripresa Massa. La squadra bianconera è in difficoltà, il Napoli la mette sotto mentre un autentico nubifragio si abbatte sul campo. A quattro minuti dal termine, quando lo spettro del sorpasso granata si sta ormai materializzando, ecco che, tra grandine e fango, spunta la zampata vincente del capitano che ridarà morale e fiducia alla squadra.
La sua carriera termina, praticamente, con l’arrivo di Platini; famosa è la frase dell’Avvocato: «È inutile avere Platini, se il gioco passa attraverso i piedi di Furino». Il “Trap” obbedisce e “Furia” viene sostituito da Bonini. Trapattoni non si dimentica, però, di Furino e lo schiera nel campionato successivo, per permettergli di vincere il suo ottavo scudetto.
Ci sono stati tanti mediani fortissimi nella storia bianconera: Bigatto o Bertolini, Depetrini o Del Sol, ma nessuno è stato come lui. Il suo sacrificio, la sua presa diretta nel gioco, là dove nasce il pericolo, là dove si rischia, non manca mai.
Un grande campione “povero”, forse il più grande di tutti. E non importa se nel mondo del calcio, soprattutto in Italia, sono considerati molto di più i giocatori virtuosi di quelli che “sudano”, che lottano, che sbagliano un passaggio. Furino ha aperto gli occhi a tanti; si può essere campioni anche non essendo belli.

Bidescu


Edited by Lorre - 21/3/2006, 02:19
 
Top
view post Posted on 23/2/2022, 00:11
Avatar

Anni 80 very nice

Group:
Allegri ParaSubordinati
Posts:
19,525
Location:
Trinacria orientale

Status:


MONCALIERI (Torino) - È ricoverato nella Stroke Unit dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri Giuseppe Furino, tra gli anni Settanta e Ottanta bandiera della Juventus di cui è diventato un giocatore simbolo. L'ex calciatore, 76 anni il prossimo 5 luglio, ha avuto un'emorragia cerebrale. Le sue condizioni, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, sono stabili pur nella loro gravità. Escluso al momento l'intervento chirurgico. Nel marzo scorso l'ex capitano della Juventus, vincitore tra l'altro di otto scudetti, ha vissuto il dramma della morte della moglie Irene dopo aver contratto il Covid


tuttosport.com
 
Web  Top
view post Posted on 23/2/2022, 22:26
Avatar

Eredivisie Now!

Group:
Administrator
Posts:
22,222
Location:
ExtraSpazio

Status:


Mi dispiace.
Conosco sia lui che la sua povera moglie Irene.
È un agente UnipolSai e avevano un'agenzia storica a Moncalieri. Da giovane ci andavo per recuperare i sinistri.

Edited by The Black Hole - 23/2/2022, 22:31
 
Web  Top
view post Posted on 23/2/2022, 22:30
Avatar

Dittatore Democratico

Group:
Direttore Generale
Posts:
91,793
Location:
Dove e NonDove

Status:


CITAZIONE (seminator @ 23/2/2022, 00:11) 
MONCALIERI (Torino) - È ricoverato nella Stroke Unit dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri Giuseppe Furino, tra gli anni Settanta e Ottanta bandiera della Juventus di cui è diventato un giocatore simbolo. L'ex calciatore, 76 anni il prossimo 5 luglio, ha avuto un'emorragia cerebrale. Le sue condizioni, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, sono stabili pur nella loro gravità. Escluso al momento l'intervento chirurgico. Nel marzo scorso l'ex capitano della Juventus, vincitore tra l'altro di otto scudetti, ha vissuto il dramma della morte della moglie Irene dopo aver contratto il Covid


tuttosport.com

😥😥😥
 
Top
view post Posted on 26/2/2022, 20:25
Avatar

Eredivisie Now!

Group:
Administrator
Posts:
22,222
Location:
ExtraSpazio

Status:


Grande Furia! Stai dimostrando di essere ancora un gladiatore!

CITAZIONE
Migliorano le condizioni di Beppe Furino, in ospedale per un’emorragia cerebrale.
L'ex capitano della Juventus ha superato la polmonite ed è riuscito a scendere dal letto.

La Stampa
 
Web  Top
4 replies since 21/3/2006, 01:39   120 views
  Share