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Ritratti: Michel Platini, biografia e articolo di Bidescu

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Lorre
view post Posted on 20/6/2006, 00:29 by: Lorre




Michel Francois Platini, artista e genio del pallone, nasce il 21 giugno 1955 in Francia, a Joeuf. Michel è il secondo figlio della famiglia Platini, ristoratori di origini italiane. Il giovane Michel inizia a tirare i primi calci seguendo il papà Aldo, capitano della squadra del Jovincenne, nei suoi allenamenti e partite. Con il passar del tempo Michel affina la propria tecnica ed arriva a giocare in prima squadra presso il club di Joeuf. Poi, in pochi mesi il nome di Michel Platini è sulla bocca di tutti i migliori selezionatori.

Nel 1972 Platini passa al Nancy; calca i campi della massima serie francese per la prima volta nella stagione 1972/73, debuttando come ala sinistra nella partita del Nancy contro il Nimes. A soli 18 anni viene scelto come regista al centro del campo. Nel 1976 Platini debutta sulla scena internazionale: segna il suo primo gol con la maglia della nazionale francese il 27 marzo al Parco dei Principi, contro la Cecoslovacchia. Nello stesso anno è scelto per partecipare ai Giochi Olimpici di Montreal. Vince poi la Coppa di Francia con il Nancy, segnando il gol della vittoria contro il Nizza.

Michel Platini piace molto anche alle teenager transalpine, ma alla fine del 1977 procura loro un dispiacere: il 27 dicembre sposa una studentessa di economia, come lui figlia di genitori italiani. Dal loro matrimonio nasceranno due bambini. Il nome di Platini viene consacrato come talento internazionale quando nello stesso anno viene scritto al terzo posto della classifica per l'assegnazione del Pallone d'oro.

Partecipa ai Mondiali di calcio di "Argentina 1978", offrendo un saggio della sua immensa classe, ma non tutti i suoi compagni di squadra sono all'altezza del loro numero 10 e la Francia viene rapidamente eliminata dalla squadra di casa, che vincerà il titolo mondiale.
Il 31 maggio 1979, il Re del calcio piazzato, così chiamato per le sue micidiali e precisissime punizioni, gioca la sua ultima partita con il Nancy, segnando due gol contro il Lille; firma il contratto con il Saint-Etienne.

Nel 1981 ottiene per la prima volta il titolo di campione di Francia in occasione dell'ultima partita di campionato contro il Bordeaux; il risultato finale è di 2-0, Platini è l'autore delle due reti: un eroe per la città. Nel 1982 guida la Francia al quarto posto del Mondiale spagnolo, rivelandosi uomo partita nella tremenda semifinale persa contro la Germania Ovest a Siviglia.

Dopo aver brillato durante la competizione mondiale spagnola, il numero 10 della Francia viene ingaggiato dalla Juventus, scelto da Gianni Agnelli in persona proprio per la "fantasia" che il francese sa esprimere. Michel Platini passa alla Juventus per 880 milioni di Lire, per due anni. Alla firma del contratto il francese insiste su un solo punto: restare disponibile al 100% per la nazionale francese. Alla sua prima stagione 1982/83 il vero Platini non si vede ancora: non sono momenti facili. In breve la squadra bianconera perde lo scudetto contro la Roma, e la finale di Coppa Campioni (dopo dieci anni dall'ultima) contro l'Amburgo. Platini e la Juventus possono consolarsi con la Coppa Italia ed il titolo di miglior giocatore d'Europa: Platini vince il suo primo "Pallone d'Oro".

Il 1984 è l'anno della rivincita; con la Juventus ottiene la sua prima incoronazione europea nella finale della Coppa delle Coppe contro l'Oporto (2-1), vince ancora il "Pallone d'Oro" e vince il campionato italiano, considerato il più difficile del mondo, scalando la classifica capocannonieri.
I tifosi juventini impazziscono per il nuovo Re. Ma il 1984 non è ancora finito: non sazio la Francia, si aggiudica gli Europei, giocati in casa.
Il 1985 è un altro anno carico di successi, ma nello stesso tempo pieno di tristezza. Il 29 maggio grazie a un rigore di Platini la Juventus è sul tetto d'Europa, vincendo la Coppa dei Campioni, ma della serata allo stadio Heysel di Bruxelles, più di tutto rimarrà ai posteri la cronaca della tragedia che ha portato diverse morti, provocate da scontri tra le tifoserie e dalla frana di una parte dello stadio.

Alla fine della stagione 1985, in Italia è per la terza volta consecutiva miglior cannoniere del campionato. Ma ancor più straordinario è il risultato internazionale: per la terza volta consecutiva "Pallone d'Oro". Un vero record, per un vero fuoriclasse. Platini è adulato dai fan e ammirato dagli avversari. La sua fama supera ogni frontiera e il suo nome viene accostato a quello di altre leggende del calcio del passato, come Pelé o Beckenbauer.

Nel 1986, dopo la vittoria con la Juventus a Tokyo della Coppa Intercontinentale, si aggiudica il suo secondo scudetto con la compagine bianconera e gioca il suo terzo Mondiale in Messico; sarà proprio la Francia di Platini ad eliminare l'Italia, campione in carica.

Il 17 maggio 1987, dopo una partita contro il Brescia presso lo Stadio Comunale di Torino, Michel Platini annuncia il suo ritiro. Un mese più tardi lascia anche la nazionale francese, dopo aver collezionato 72 presenze.

Crea la "Fondazione Michel Platini" di cui è Presidente. L'organizzazione ha l'obiettivo di aiutare i tossicodipendenti. Il 23 marzo 1988, un anno dopo la sua ultima partita con la maglia della Juventus, Platini organizza la sua partita di addio. Allo stadio Marcel Picot di Nancy, scende in campo una rara concentrazione di stelle: per la prima volta Pelé, Maradona, Beckenbauer, Tardelli, Boniek, Zoff vestono la stessa maglia.

Quattro mesi dopo, il giovane pensionato viene chiamato per assumere la funzione di vicepresidente dell'AS Nancy, poi chiamato nel novembre del 1988 alla guida tecnica della nazionale francese, ma la mancata qualificazione agli europei del 1992 ed il susseguirsi di polemiche spingono l'eroe francese a lasciare l'incarico per diventare Presidente del comitato organizzatore dei mondiali di Francia 1998.

Oltre ai piedi d'oro Platini possiede ancora oggi una schiettezza - per alcuni, "faccia tosta" - unita ad una grande sportività, qualità che, insieme al suo grande amore per il calcio, gli hanno permesso di vivere una splendida carriera come drigente e organizzatore.


 
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