JUVENTUS Forum: per chi ama la Juve!

Ritratti: Michel Platini, biografia e articolo di Bidescu

« Older   Newer »
  Share  
Le Roi Michel
view post Posted on 23/6/2006, 01:30 by: Le Roi Michel




Parlare di Platini, per me è come tornare bambino.
Quell'epoca in cui i calciatori sono invincibili e inavvicinabili come semi-dei, così avvolti da un magico alone di sacralità e di romanticismo.
Michel è stato l'idolo dei miei 12 anni.
Ricordo quelle domeniche d'inverno, io incollato alla radiolina, rapito dal commento di Ciotti o Ameri. Esultavo come un pazzo ai gol della Juve, e la gioia triplicava se il marcatore era il numero 10.
Chiudevo gli occhi, e disegnavo nella mente il gol di Platini.
E il lunedi a scuola, sempre a parlare di lui, nell'intervallo simulavo con i compagni di classe, le sue azioni, le sue giocate, i suoi gol.
Non avrei mai fatto a cambio con Maradona.
Anzi, odiavo il pibe de oro, come se l'argentino offuscasse i meriti e la classe del mio francese.
Impazzivo per Platini, ricordo una a una le sue magiche punizioni, i lanci millimetrici per le sgroppate di Zibì, quei lanci di 40 metri con la palla che cadeva proprio sui piedi del polacco.
E poi quel suo carattere guascone, ironico e un po' altezzoso, tipicamente francese.
Comunque mai banale, anche fuori dal campo.
Ebbe il merito grandissimo di dare una dimensione europea ad una squadra allora troppo impegnata a vincere solo in Italia.
Nei primi 3 dei suoi 5 anni in bianconero, eravamo i più forti d'Europa.
Nell'82-83, la miglior Juventus di tutti i tempi, perse lo scudetto, a causa della fatica mundial di 6 dei nostri.
Ma soprattutto il rimpianto venne ad Atene, noi favoritissimi contro una mediocre squadra tedesca.
Riuscimmo quell'anno solo a vincere (in rimonta, contro la neo-promossa Verona, e grazie a Platini) la coppa Italia.
Coppa Italia che ci permise, nell'83-84 di partecipare e vincere a Basilea la Coppa delle Coppe.
Peccato che allora i meccanismi di partecipazione alle coppe europee fossero diversi da quelli di oggi.
Perchè quella Juve, magari iscritta alla coppa campioni, avrebbe tranquillamente centrato l'obiettivo. Quell'anno vincemmo il 21esimo campionato, Platini rivinse la classifica cannonieri, il secondo pallone d'oro, ma soprattutto fece un grandissimo europeo.
Nel 1985 arrivò la tanto agoniata coppa, ma in una cornice drammatica e dolorosissima.
A Tokio, una Juve rinnovata e ringiovanita salì sul tetto del mondo grazie a lui.
Suo il rigore decisivo. ma soprattutto indimenticabile quel gol ingistamente annullato.
Spettacolare il gol, spettacolare la protesta.
E in quella protesta singolarissima, in quel sorriso beffardo e incredulo c'era tutto Platini.
Michel non toppava mai le partite importanti, era un vero leader. Quante volte uccellò nei derby il Terraneo o Martina di turno.
Nel 1985-1986 arrivò il suo secondo scudetto, la terza vittoria nella classifica cannonieri, il terzo pallone d'oro.
Il suo ultimo anno fu in chiaro-scuro. La squadra era profondamente rinnovata, via Trapattoni, via molti senatori, dentro giovani e mediocri.
Smise troppo presto, forse a causa dell'Heysel.
Sì perchè dopo quella finale maledetta, perse la voglia di divertirsi, l'amore per il calcio.
Il 17 maggio 1987, a nemmeno 32 anni, la sua ultima partita. Stadio comunale, Juventus-Brescia.
Pioveva che Dio la mandava. Ero come spesso allora, nella Filadelfia.
Ricordo che piansi per tutti i 90 minuti, il dispiacere di non vedere più il mio idolo, era enorme.
Come enorme era la voglia di vederlo segnare. Per l'ultima volta.
Avrei dato non so cosa per un suo gol. Tutto lo stadio sembrava aspettarsi una sua ultima magia.
L'atmosfera era tesa e malinconica, l'emozione palpabile.
A nessuno importava l'esito di una inutilissima partita che per la cronaca finì 3 a 2.
Tutti volevamo un lieto fine a 5 anni intensissimi e bellissimi. Un suo gol.
Ci andò vicinissimo, e addirittura in rovesciata.
Arrivò il 90esimo, il triplice fischio, Platini commosso sotto la Filadelfia, ricevette un mazzo di fiori e imboccò per l'ultima volta, il sottopassaggio.
Per me il più grande. Di sempre.
Peccato solo non averlo visto prima in bianconero. Arrivò che aveva già 27 anni.
Chissà come sarebbe stata diversa la sua storia e la ns storia se Platini fosse andato all'inter.
Era prossimo a vestire il nerazzurro. Per fortuna Fraizzoli e Mazzola preferirono Hansi Muller :ridere: :ridere: :ridere: :ridere: :ridere: :ridere:
 
Top
11 replies since 20/6/2006, 00:29   350 views
  Share