Lorre |
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| Stefan Reuter, classe 1966 come Haessler, è un terzino come se ne sono visti pochi nel nostro campionato. Velocissimo, fluidificante destro in un campionato in cui, per tradizione, chi fluidifica occupa la corsia di sinistra, da Facchetti a Cabrini a Paolo Maldini, giusto per citare i maggiori interpreti. Ma Reuter è un tipo tosto, il “Trap” vorrebbe usarlo anche come mediano. Peccato che Stefan sia un giocatore dal rendimento incostante e che spesso sia bloccato da infortuni che gli fanno perdere i momenti chiave della stagione, tutto il contrario dell’inossidabile Kohler, arrivato insieme a lui dal Bayern Monaco. Serviva un centrocampista e fu acquistato un terzino destro velocissimo. Siccome Stefan veniva dal Bayern e giocava in nazionale (non stiamo parlando di uno sconosciuto proveniente da un campionato alieno) quell’errore fu semplicemente imperdonabile. È vero che gli infortuni contribuirono a complicargli la vita, ma Stefan non aveva il passo, la visione di gioco, la lucidità e la continuità d’azione del centrocampista. viceversa, come esterno (preferibilmente di una difesa a cinque) poteva esibirsi nei suoi numeri migliori: forza, velocità, recupero. In Germania giocò anche qualche partita come difensore centrale proprio per la sua capacità di andare a prendere l’avversario. Il bilancio finale, 34 presenze e una costante incertezza di collocazione tattica, non è da confermare. Reuter troverà gloria tornando in patria e nel 1997, nel Borussia Dortmund degli ex bianconeri, si vendicherà della Juventus nella finale di Champions League.
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