Napoli è ostaggio dei suoi tifosi e del suo presidente. I primi ancora pensano di valere qualcosa grazie a un giocatore che se ne andò (abbastanza ingloriosamente, ma lasciamo perdere) 32 anni fa. Non aprì un ciclo tra l'87 e il 90 con Maradona, con una squadra che fatte le debite proporzioni visti gli anni che sono passati era a mio parere più forte di quella attuale (soprattutto l'ultima con Carnevale, Zola, Careca, Alemao, Ferrara, Crippa, De Napoli, Mauro ... ma anche la prima con tra gli altri anche Bagni e Giordano). 2 scudetti, 1 coppa Italia e 1 coppa UEFA largamente rubacchiata. E avevano Santa Maradona in campo. Ma c'era concorrenza, e per l'ultimo scudetto il giocatore decisivo fu Monetina. Non vedo simili culti pagani a Firenze per Batistuta, a Roma per Falcao, a Torino per Platini, a Milano per Mattheus o Gullit ...
Poi De Laurentis, ha avuto la bravura di ottenenre negli anni un bilancio spaventosamente in positivo che gli permetterebbe di pensare in grande, ma gestisce la società come il presidente della Longobarda. Garcia è tutta farina del suo sacco, essendo lui un discreto arrogante pensava di prendere un allenatore rompipalle globale probabilmente molto più allineato nel suo essere anti-sistema per propri interessi. Epic fail. Garcia scarso era e scarso resta, con tutti i suoi atteggiamenti non vale l'alluce di Spalletti.
CITAZIONE (monterino @ 13/11/2023, 09:47)
L’Inter per me 2-3 di fila adesso li vincerà abb agevolmente
Anche perché si stan creando consapevolezza europea e quando hai quella la serie A la vinci abbastanza agevolmente
Quoto, bisogna essere onesti ma Marotta è bravissimo a creare le condizioni ideali per la crescita sportiva della squadra. Poi per carità le cappelle le fa pure lui, ma temo abbia imparato dai suoi errori dell'ultimo periodo alla Juve (anche se ha sempre questa passione per il vintage tipo Arnautovic e Cuadrado ... quanto meno adesso non gli fa contratti pluriennali a cifre spaventose ...).
Unici dubbi: primo, la società è comunque finaziariamente nella cacca e sta vivendo a buffo, prima o poi i nodi potrebbero venire al pettine. Secondo, Insaghi è a mio pare al limite delle sue risorse, è cresciuto tantissimo e grazie alla squadra che ha a disposizione ha consolidato la sua idea di gioco, ma non so in caso di crisi come reagirebbe. L'anno scorso onestamente è stato a 1 cm dal baratro, poi si è rimesso in piedi alla grande, ma era lì lì per l'esonero.