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| Reja: «Me ne andrò, ma voi date il massimo» (Gazzetta dello Sport)
Il tecnico nello spogliatoio: «Ora pensate solo al Napoli, cercate di stupire ancora».
Dopo la rabbia, la realtà. Affrontata da Edy Reja e illustrata con lucidità in un altro spogliatoio, quello del centro sportivo di Castelvolturno, con toni sereni ma decisi. Come impone il suo stile. La ferita aperta dalla furiosa lite con De Laurentiis, andata in scena domenica al San Paolo dopo la partita di campionato pareggiata con la Lazio, è ancora fresca, ma il tecnico preferisce chiuderla cucendo punti fermi davanti ai suoi giocatori, chiamati all'estremo atto di fede:
«Ora pensiamo soltanto a giocare come sappiamo, ragazzi: questo è quasi certamente il mio ultimo anno al Napoli, diamo il massimo e torniamo a stupire. Sino alla fine». Come a dire: andrò via, sì, ma voglio giocarmi questo campionato sino in fondo. Perché l'unico torneo di A completato, nel 2001 a Vicenza, finì con una retrocessione e ora vuole chiudere la carriera con un risultato convincente.
A 62 anni e 135 panchine azzurre, punta ancora a cancellare le polemiche e tornare alla vittoria dopo 4 giornate di digiuno (l'ultima risale al 9 dicembre, 1-0 con il Parma al San Paolo). «Questo è quasi certamente il mio ultimo anno». Un concetto avvalorato dalle indiscrezioni relative a Delio Rossi, Zaccheroni e Colantuono, avvistato qualche giorno fa in città. Un concetto espresso senza remore da un tecnico gentiluomo. Neanche i suoi contestatori più radicali potrebbero negarlo. goal.com ----------
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