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I portieri della Vecchia Signora, articolo di David Camus

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Lorre
view post Posted on 25/5/2005, 01:01 by: Lorre




La maggior parte dei portieri che sono evoluti alla Juve ha lasciato una traccia importante nella storia del club dal loro talento e la loro longevità. Il club piemontese infatti ha sempre posseduto nelle sue file ad ogni epoca della sua storia portieri d’eccezione.
Basta a convincersene a citare i nomi di Zoff, Combi, Peruzzi o Buffon, tutti considerati alla loro epoca come i migliori di Italia o di Europa a questo posto.

Tutti questi grandi portieri hanno partecipato, ciascuno alla loro epoca, alle ore più gloriose del club. Ogni ciclo di successo della storia del Juve è strettamente legato ad un grande portiere: Giampiero Combi negli anni 30, Giovanni viola all’inizio anni 50, Dino Zoff durante gli anni 70, Tacconi negli anni 80 e Peruzzi per gli anni 90.

Non uno solo club in Italia o in Europa può elogiarsi di avere visto sfilacciare nel suo ambito una serie di portieri anche eccezionali soltanto coloro che hanno conservato i portieri della vecchia signora così si sa che alcuni di questi portieri mitici sono restati in media un decennio (o più) al club (13 stagioni per Combi, 11 per Zoff, 9 per Tacconi, 8 per Peruzzi, ect…), si comprende meglio perché Juve è riuscita a conquistare altrettanti trofei sul piano nazionale ed internazionale.

Questa longevità eccezionale dei portieri alla Juve è una tradizione sorta fin dalla creazione del club poiché Luigi Durante, primo portiere della storia del club, occupò questo posto tra 1900 e 1911. Chiamato "il portiere pittore", aveva l’abitudine ad ogni goal controverso inscatolato di eseguire verso gli spettatori e gridare loro "me appello Al popolo" .

Per il primo campionato di dopo-guerra (1919), è Giovanni Giacone che è il portiere titolare egli resta soltanto due stagioni senza lasciare una memoria imperitura ma è entrato a mai nella storia del club diventando il primo giocatore del club scelto in club nazionale (28/03/1920: Svizzera-Italia 3-0).

Il portiere che gli succede resterà molto più a lungo alla Juve: Giampiero Combi porterà infatti la maglia bianconera durante 13 stagioni consecutive (1921-1934), cioè 350 incontri di campionato, record sempre da battere per un portiere bianconero chiamato "l’uomo di gomma" a causa della sua agilità straordinaria, questo puro torinese fu uno dei primi portieri da studiare con minuziosità il comportamento degli attaccanti sfavorevoli, cosa che gli permise di diventare uno specialista delle sentenze di tiri allo goal.

Portiere emblematico della Juve che trionfa sugli anni ’30 (cinque titoli consecutivi tra il 1930 ed il 1935) e sul club nazionale (con il quale guadagnò la coppa del mondo 1934 come capitano), stabilisce all’epoca un record di séléctions per un portiere (47) che fu battuto soltanto molti anni più tardi da certo Dino Zoff, altro portiere mitico del club.

La partenza di Combi nel 1934 apre un periodo d’instabilità a questo posto, dove quattro portieri si succedono soltanto in sette anni: Valinasso (1934-1936), Amoretti (1936-1940), Bodoira (1940-1941) e Peruchetti (1941-1942).

La perennità del posto è nuovamente garantita a partire dal 1942 con l’arrivo di Lucidio Sentimenti IV (1942-1949) il cui fratello Vittorio Sentimenti III evolve alla stessa epoca alla punta dell’attacco torinese. Lucidio ha la particolarità di avere disputato 2 dei suoi 169 incontri di campionato come giocatore di campo (1 goal). Il suo talento non basta purtroppo a fare vincere la Juve.

Tra il 1934 (data del ritiro di Combi) ed il 1949 (partenza di Sentimenti IV), il club guadagna un solo scudetto mentre ne aveva vinto 6 sotto l’era Combi, prova che Juve ha crudelmente sofferto durante questo periodo poco fasto dell’assenza di un portiere d’eccezione atta a rilanciare i bianconeri verso i vertici.

Questo portiere di livello internazionale, Juve lo trova nel 1949 nella persona di Giovanni Viola che fece parte del club dell’inizio degli anni 1950 vincitore di due scudetti, con a viola, dei giocatori d’eccezione come Parola, Boniperti, Hansen e Mucinelli.

Il torinese di stock Carlo Mattrel sostituisce dignement Viola in 1957. La sua presenza alla Juve è breve ma proficua: contribuisce ai due titoli del 1958 e 1960 il portiere transitorio Giuseppe Vavassori (1960-61) détroné nel 1961 da Roberto Anzolin, che regnerà tutto uno decennio (1961-1970) nelle gabbie torinesi, cosa che gli permise di guadagnare i 2 soli trofei guadagnati dal club negli anni 60 (coppa dell’Italia nel 1965 e scudetto nel 1967).

L’inizio degli anni 1970 è segnato da un breve periodo d’instabilità con due portieri in due stagioni (Roberto Tancredi nel 1970-1971, Pietro Carmignani nel 1971-1972).

A partire dal 1972 si apre un periodo eccezionale di stabilità a questo posto: in 27 anni (1972-1999), soltanto 3 portieri si succedono ai portieri, cioè una media di 9 stagioni per portiere.

Il primo di questi 3 portieri "storici" del club è Dino Zoff, arrivato il 1972 in provenienza da Napoli. Durante le sue 11 stagioni passate sotto la maglia bianconera, si forgiò un albo d’onore che nessun altro portiere del Juve riuscirà ad uguagliare (6 titoli nazionali, 2 coppe d’Italia e 1 coppa dell’UEFA). Portiere alla fisica irréprochable, mancò un solo incontro in 11 anni con il club torinese a causa di una ferita alla mano che gli ruppe una prima serie di 175 incontri d’affilée. Diventa campione del mondo nel 1982 a 41 anni, che raggiunge così il suo antenato glorioso Giampiero Combi nel cerchio dei portieri torinesi campioni del mondo. Quando si ritira dal club alla fine della stagione 1983, possiede al suo metro personale 330 incontri di campionato, cioè soltanto 20 di meno di Combi. La similarità tra i due uomini non si ferma là poiché con 112 presenze, Zoff è il recordman delle selezioni per un portiere italiano, record detenuto prima da Combi.

Stefano Tacconi assumerà con brio la successione pesante di Zoff: in 9 stagioni (1983-1992) passate ai quotati della generazione dello Platini, Rossi, Boniek e Laudrup, guadagnò due scudetti ed la coppa dell’Europa dei club campioni (1985).

Angelo Peruzzi è il seguito logico del posto in 1992. In società di Vialli, Zidane, Ravanelli e Deschamps, fece parte della prima Juve "lipienne" che rafla tutti i trofei nazionali ed internazionali (campionato, lega dei campioni, coppa intercontinentale).

La sua partenza nel 1999 segna una svolta nella storia dei portieri del club: per la prima volta, è un portiere non Italiano, l’Olandese Erwin Van Der Sar, che è messo ai portieri. Questa scelta "storica" lascerà un gusto amaro al club: l’ex portiere del Ajax moltiplicherà i pappere durante due stagioni e Juve perderà due volte il campionato all’ultimo giorno.

La parentesi Van Der Sar contenuta nel 2001, il club riprende la sua tradizione dei grandi portieri italiani con l’impegno di Gianluigi Buffon, il titolare del posto in nazionale.
 
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