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In campo e in panchina: Cestmir Vycpalek, articolo di Bidescu

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Lorre
view post Posted on 16/5/2006, 08:45




Cestmir Vycpalek è stato, con Julius Korostolev, il primo straniero a vestire la casacca bianconera dopo la seconda guerra mondiale. Entrambi cecoslovacchi, appartenevano ad una delle più famose scuole calcistiche europee, quel calcio danubiano che non aveva avuto rivali fino allo scoppio della guerra.
Con alle spalle una militanza nello Slavia Praga e l’internamento nel lager nazista di Dachau, Vycpalek ha sempre elargito grande umanità, qualità che lo ha premiato anni dopo, quando dal campo è passato alla panchina.
“Cesto” assomigliava molto, come tipo di gioco, al grande Giovanni Ferrari: aveva una tecnica di primo ordine, gli occhi sempre sul campo e mai sulla palla, un ottimo controllo della stessa, una notevole visione di gioco e la capacità di valutare tutte le situazioni tattiche per comportarsi di conseguenza. Quando si avvicinava all’area di rigore, poteva diventare pericolosissimo per il portiere avversario, perché “Cesto” sapeva tirare molto bene, con traiettorie precise e potenti.
“Cesto” esordì in bianconero contro il Milan, il 6 ottobre 1946. Il presidente bianconero era Piero Dusio, l’allenatore Cesarini. Nella formazione rossonera militavano campioni come Tognon, Gimona, Annovazzi, Puricelli e Carapellese. Il Milan era partito all’attacco ed era in vantaggio di due goals, marcatori Annovazzi e Tosolini. Ma prima del riposo un perfetto passaggio di “Cesto” a Candiani aveva consentito alla Juventus di accorciare le distanze. All’inizio della ripresa, però, Gimona aveva realizzato il terzo goal per il Milan. Juventus decisissima a rimontare con un Vycpalek in grande evidenza, sempre assecondato dal compagno Korostolev, velocissimo sulla fascia sinistra. Alla mezzora Korostolev effettuava un cross, Piola operava un perfetto assist di testa per “Cesto” che metteva in rete. Cinque minuti dopo, sullo slancio, Magni siglava il goal del 3 a 3.
Vycpalek ricordava con grande nostalgia quel suo campionato: «Eravamo una grossa squadra, una pattuglia di amici ed anche di grandi calciatori. Il passo tecnico di tutti era elevato. Prova ne sia che la Juventus tenne testa per quasi tutto il campionato ad una formazione eccezionale come quella del “Grande Torino”: i granata vinsero lo scudetto, ma noi finimmo al secondo posto, precedendo uno strepitoso Modena, il Milan ed il Bologna».
Vycpalek resta bianconero solamente quella stagione, dove totalizzerà 27 presenze con 5 goals. Il trasferimento a Palermo vede la definitiva consacrazione di Vycpalek come giocatore, dove diventa l’idolo della “Favorita”. In Sicilia nasce anche il figlio, Cestino, che perirà tragicamente nell’incidente aereo di Punta Raisi.
«Il presidente Agnelli», ricordava sorridendo, «mi cedette al Palermo per devozione: lui ed il principe Lanza, presidente del club rosanero, erano grandi amici ed io ci andai di mezzo. Considerai quel trasferimento l’ennesimo scherzo del destino, non potevo certo immaginare che, a Palermo, cominciava la mia vera carriera di giocatore».
Armando Correnti, ex portiere, nonché osservatore della Juventus, lo conosce bene: «Conobbi “Cesto” alla “Favorita” in un pomeriggio di sole; era rimasto in campo, per perfezionare ancora di più la sua tecnica. Io giocavo nel Siracusa, in serie B, ed ero nel pieno di una più che onesta carriera, ma lui era un’altra cosa: lui era un vero fuoriclasse. “Cesto” fece grande il Palermo da giocatore, ma gli regalò anche una travolgente promozione da allenatore».
Nella stagione 1970-71 la Juventus assume come allenatore Armando Picchi: ma l’ex “libero” dell’Inter, dopo pochi mesi di lavoro, è costretto ad abbandonare a causa di un male incurabile. Boniperti si guarda intorno e non dimentica il vecchio amico con il quale aveva giocato nella stagione 1946-47 e che si stava occupando del settore giovanile bianconero. “Cesto” prende le redini della prima squadra ed ottiene risultati grandiosi. Dopo il quarto posto della stagione 1970-71, arrivano i due scudetti consecutivi delle stagioni 1971-72 e 1972-73, poi ancora un secondo posto, prima di cedere il posto a Carlo Parola, e rendersi ancora utile come osservatore.
“Cesto” ci lascia il mattino del 5 maggio 2002, giorno fatidico per lo scudetto numero 26 della storia juventina, così simile a quello da lui conquistato nel 1973 a Roma, con goal di Cuccureddu nel finale.
 
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view post Posted on 15/5/2017, 17:11

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A mio parere, un grande allenatore.

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view post Posted on 15/5/2018, 12:02

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Per me, fu il primo grande calciatore Ceco della Juventus, stesso se lo conosco meglio come allenatore.

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