| Europa League - L'errore è umano, anche con 6 arbitri Eurosport - ven, 18 set 15:05:00 2009
In Europa League partito l'esperimento degli "arbitri di porta", che però non ha cancellato le polemiche: durante Heerenveen-Sporting Lisbona, infatti, non viene convalidata una rete valida ai padroni di casa proprio in occasione di un "gol-non gol"...
Prima o poi, probabilmente, perderemo il conto: un direttore di gara, due guardalinee, il quarto uomo e ora anche due "arbitri di porta". In totale fanno sei. E' partita dall'Europa League, infatti, la nuova sperimentazione dell'Uefa che con questa introduzione umana vorrebbe evitare l'introduzione dei sensori sulle porte, anche se il primo giovedì di prova non è andato proprio come si sperava... Due, quattro o sei occhi, infatti, possono vedere o non vedere, lasciando spazio ad errori come quello accaduto ad Heerenveen, l'esempio perfetto - e beffardo - che smonta in un attimo l'idea del sestetto arbitrale. Sul 2-1 in favore dello Sporting Lisbona, i padroni di casa olandesi si gettano in avanti con il brasiliano Paulo Henrique che calcia a rete trovando la risposta acrobatica sulla linea di Marco Caneira. L'arbitro di porta, nel caso particolare il russo Karasev, segnala che la palla non è entrata completamente e il gioco prosegue. Le immagini televisive lo smentiranno, anche con qualche bel centimetro di margine. Casi diversi ma arbitri di porta sempre protagonisti anche nelle gare delle romane. I giallorossi in quella Waterloo chiamata Basilea chiedono l'espulsione di Abraham per fallo su chiara azione da gol, ma il 'nuovo assistente' non se la sente di contraddire l'arbitro Carballo. La Lazio, invece, tira un sospiro di sollievo per il netto rigore negato a Janko, steso da Baronio in area durante il primo tempo dell'Olimpico contro il Salisburgo: qui l'errore non è tanto dell'arbitro di porta (un po' coperto da due laziali), ma più del direttore di gara francese Enjimi, per un regalo che i biancocelesti non hanno comunque saputo sfruttare... Ad ogni modo, colpevolizzare o meno gli arbitri in tutti questi casi non metterà fine agli errori, che sono umani e non scompariranno aggiungendo un paio di occhi alle spalle della porta. Le soluzioni possibili rimarranno sempre due: o si accettano gli sbagli, o ci si affida alla tecnologia; tutte le vie di mezzo sono palliativi. Luca Stacul / Eurosport
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