| premessa: a me la precedente Superlega, torneo per pochi eletti e con poche aperture, non piaceva, pur condividendo il principio di fondo che si voleva far passare, e che oggi, grazie alla Corte Europea, è passato: libertà di associazione.
Detto questo, passiamo ad analizzare questa nuova formula che, a me, sembra ben diversa.
Sostanzialmente, con una competizione a 64 squadre, suddivise in 3 "leghe", con promozioni e retrocessioni, a me sembra, di fatto, un qualcosa che voglia sostituire - e non sovrapporsi - alle 3 competizioni UEFA: 16 squadre "top" (in pratica la vecchia coppa dei campioni, dagli ottavi in poi); 16 squadre "intermedie" (in pratica la vecchia coppa delle coppe, dagli ottavi in poi); 32 squadre "base" (in pratica la vecchia coppa UEFA).
I criteri di accesso iniziale alle 3 categorie non sono ancora stati esplicitati, dunque per valutarne la sportività sarà prima necessario conoscerli, ma sembra chiaro già da ora che, parlandosi di retrocessioni e promozioni (2 da e per la categoria "top", 2 da e per la categoria "media", 4 da e per la categoria "base"), con sostanziale possibilità per chiunque, anche il Real Grugliasco, di fare la propria scalata al vertice europeo, la sportività del torneo non può essere aprioristicamente contestata.
Ed invece proprio questo stanno facendo i "soliti noti", da Ceferin a Gravina, dai padroni del PSG (e presto del calcio mondiale) al Bayern, fino alla Premier (o, meglio, fino al "governo calcistico" inglese, che di fatto la sua Superlega già se la trova in casa, e dunque teme di perdere l'appeal faticosamente guadagnato sui mercati internazionali).
Che l'Inter si sia immediatamente "schierata contro", senza neppure perdere un secondo a cercare di capire di cosa si stia parlando la dice lunga su quale sia la posta in gioco. Altri, tipo Milan e Juve, tacciono, in attesa di capire meglio di cosa si tratti, DeLa si mostra incuriosito (atteggiamento a mio avviso corretto), mentre fa in un certo senso "rumore" l'atteggiamento della AS Roma, che forse spera di raccattare in EL lo stesso "trattamento VIP" ricevuto dall'Inter in CL l'anno scorso e anche in questo... chissà.
Rimane il fatto che pochi hanno avuto la decenza di leggere la sentenza e cercare di capire il principio stabilito, ma si sono affrettati a schierarsi contro senza se e senza ma, autoincensandosi quali paladini del "calcio del popolo" contro l'oligarchia degli "altri", quando in realtà gli oligarchi sono proprio coloro i quali oggi, e anche ieri e l'altro ieri, comandano in UEFA e FIFA, con il fondo sovrano del Qatar a tenerli tutti sotto schiaffo.
Son curioso di capire come evolverà, ma quel che si è già potuto capire dalle prime reazioni scomposte (compresa quella di AA, che non è più parte in causa e dunque avrebbe dovuto astenersi anziché autocelebrarsi, ma l'ego ipertrofico è quello, poco da fare...) è che è in atto uno scontro di potere, tra i vecchi potentati, ben rappresentati dall'avvocato dei nazi balcanici Ceferin (e con Gravina a fare da servo scemo, sostenuto, ovviamente, dall'Inter), e nuovi poteri che si vogliono fare spazio e sostituirsi ai primi. Se saranno più bravi i nuovi vinceranno, come già avvenuto nel basket europeo o, magari, troveranno un'intesa, come accaduto nel Football Americano, oggi NFL, dove due leghe inizialmente contrapposte si sono alla fine associate per dar vita alla competizione sportiva più importante dal punto di vista economico a livello mondiale, pur essendo uno sport con un seguito ed una pratica abbastanza limitati fuori dagli USA, ma in costante crescita (già oggi vengono giocate 6-7 partite del campionato NFL fuori dagli USA, in Messico, Inghilterra e Germania).
Staremo a vedere
In ogni caso sono contento che sta sentenza sia andata di traverso a quelle merde di Ceferin, Gravina e pure a Marmottino ed alle merde nerassurre, viscide come quel falso di Zanetti, degno "figlio putativo" di quella merda di Moratti
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