|
|
| CITAZIONE Sono ore di ansia ed attesa per Paul Pogba e la Juventus. Il centrocampista francese, infortunatosi sabato nel corso della tournée negli USA dopo aver sentito una fitta al ginocchio destro mentre stava calciando un pallone, è tornato in Europa, con dubbi e pensieri, riguardo alla strategia con la quale affrontare questo problema fisico di non poco conto e che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe anche costringerlo a saltare il Mondiale in Qatar (in programma a novembre) e tornare in campo addirittura nel 2023.
LA DIAGNOSI DI POGBA E PERCHÉ NON SI È OPERATO NEGLI STATI UNITI Come ricostruiscono stamani la Gazzetta dello Sport ed altri quotidiani, il piano iniziale del club bianconero avrebbe inizialmente previsto che il numero 10 transalpino venisse operato nel giro di pochi giorni dal professor Mandelbaum. Il consulto però non è andato come preventivato dal club e dal giocatore, poiché l’infortunio sembrerebbe più grave del previsto e per risolvere la lesione al menisco laterale del ginocchio destro, bisognerebbe ricorrere non alla meno invasiva meniscectomia (asportazione del pezzetto di menisco rotto) bensì alla cucitura della zona di menisco lesionata. Dai primi accertamenti medici, si ipotizzava che il problema di Pogba potesse essere risolto con il primo tipo di operazione che si realizza in artroscopia e prevede una sosta ai box di 6/8 settimane il dottor Mandelbaum però – dato che la lesione è più periferica – avrebbe consigliato al ragazzo e alla Juve di optare per la seconda operazione, la sutura del menisco del ginocchio, che garantisce una guarigione al 90 per cento ma con tempi di recupero più dilatati, che vanno da un minimo di 3 fino a un massimo di 5 mesi.
Eurosport - Stefano Dolci Domanda: ma il ginocchio almeno ce l'ha?
|
| |