| torno anche io, dopo tanto tempo, con (facili) considerazioni:
culturalmente sono cresciuto alla scuola di Boniperti, quindi l'esonero non rientra nel mio canonico modo di pensare.
Ovviamente possono esserci delle eccezioni e, in questo senso, la Juve attuale mi sembra un caso lampante, dato che a me pare chiaro che non solo il tempo ha svelato definitivamente la pochezza, anzi direi l'inesistenza di un progetto tecnico in questo Allegri bis, ma che lui stesso - una volta alle strette - stia mostrando dei chiari limiti di gestione e anche di lucidità.
Due esempi al volo:
pur nella pochezza di idee, ad agosto comunque aveva spiegato con accettabile raziocinio la scelta di non tenere insieme Chiesa e Kostic, ma di preferire su quella fascia Cambiaso che sa anche entrare nel campo. Cosa è successo domenica, con Chiesa e Kostic a pestarsi i piedi, l'avete visto tutti;
l'uscita con Teotino non è accettabile non solo nella Juve, ma in nessuna Società di calcio degna di questo nome.
Ci sarebbe molto da dire, pagine e pagine, ma sono state dette e stradette.
Ciò posto, per me non servirebbe neppure l'allenatore definitivo ora, né uno scuotitore di coscienze, né uno che attacca i giocatori al muro (trovo che su questo aspetto ci sia una retorica molto spesso priva di fondamento).
A mio avviso è sufficiente uno che faccia scelte dotate di raziocinio e sfrutti i giocatori per quello che sono le loro caratteristiche, liberandoli anche da questo mantello di mediocrità dei singoli dietro il quale Allegri ha provato a nascondere le proprie responsabilità.
In questo momento, per me, non serve un genio e neppure un fustigatore, serve uno che faccia poche razionali mosse.
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