| PRELIMINARI:
Confermata la mia presenza passo il tardo pomeriggio e la serata del 4 dicembre a spignattare, in quanto i fortunati radunisti avrebbero dovuto aver prova delle mie virtù di cuoco. Il sugo alla marinara non crea problemi ma il budino sì. Essendo io un tenace assertore della cucina tradizionale avevo deciso di farlo all’antica, senza nefaste polverine. Farlo all’antica significa che deve cuocere a bagnomaria. L’avevo preparato molte altre volte ed era venuto benissimo. Invece stavolta, malgrado una bagnomaria di un’ora e mezza, la casa avvolta in una cappa di vapore acqueo, il maledetto non ne voleva sapere di solidificarsi. A questo punto, verso la mezzanotte, prendo l’eroica decisione di rimetterlo a bagnomaria sine die, fino a solidificazione avvenuta. Ciò comportava, però, saltare completamente il riposo notturno, avendo io deciso di prendere il treno regionale delle 5,15 per arrivare prima a Milano e permettere eventuali manovre mattutine. Verso mezzanotte e mezza da msn arriva una domanda, da parte di Casa: - che cazzo ci fai ancora alzato a quest’ora? -. Ho esposto il problema e la mia eroica decisione, il mio sacrificio pur di garantire il budino. Finalmente, verso l’1,30, con la casa ormai talmente piena di umidità da essere prenotata per la pubblicità del Pinguino De Longhi (Venezia al confronto godeva di un clima caldo e asciutto), il budino decide di solidificarsi. Il nuovo problema ora è come resistere fino al momento di andare a prendere il treno. Leggo, guardo la TV, colloquio con casa in msn, ma alle ore 3,00 gli dico che avrei staccato perché non ce la facevo a guardare più lo schermo del PC. In casa ho ben tre orologi da polso, tutti rotti, la sveglia inutilizzabile perché le pile hanno avuto la cattiva idea di scaricarsi proprio quella sera. Insomma, inevitabilmente, inesorabilmente, scivolo nelle braccia di Morfeo. Ad un certo punto mi sveglio all’improvviso, accendo la tele per guardare l’ora: 5,35, il treno ormai era già partito. Di corsa volo alla stazione per prendere il treno successivo. Viaggio fino a Genova con un conoscente che ha preso lo stesso treno. A Genova devo cambiare. Tramontana gelida che sferza le banchine della stazione. Una signora (sicuramente parente di Zlatanio) chiede: - scusi è qui il treno per Milano? – Alla risposta affermativa mia e di un altro passeggero, la signora lancia una gufata clamorosa: - E’ mica in ritardo? – Fino a quel momento nessun annuncio. Dopo la fatidica domanda la voce dello speaker proclama: - Il treno numero ecc. per Milano viaggia con 15 minuti di ritardo -. Pioggia di vaffanculo da parte dei viaggiatori e tramontana ancor più incazzata e bastarda. Finalmente parto. Nello scompartimento, tra gli altri, c’è una ragazza che dopo neanche 10 minuti prende il cellulare e telefona parlando con voce squillante. Dopo neppure 10 secondi tutto lo scompartimento ha capito che parlava con il suo ragazzo (amore ripetuto 275 volte). Dopo circa una mezz’ora di telefonata, la ragazza dice una cosa che crea immediato scompiglio nello scompartimento: - Amore sono in uno scompartimento del treno. Non mi faccio problemi a dirlo a tutti. Guarda che glielo dico! – Ci siamo guardati tutti negli occhi, zitti ma con lo stesso dubbio, chissà che ci dirà questa?. Alla fine la ragazza, con voce squillante dice: - Signori io sono innamorata di Nicola e lui è il mio ragazzo! – Silenzio totale e imbarazzato dei presenti. Ma a questo punto il mio spirito scazzone ha avuto il sopravvento e con un sorriso a tutti denti le ho detto: - Non si era capito eh......-. Risata generale. Ma la cosa non finisce qui, incosciente dei pericoli a cui andava incontro, la ragazza dice: - Al mio ragazzo piacciono tanto le barzellette, ne sapete qualcuna così gliela racconto quando arrivo? -. Un’affermazione del genere fatta davanti a rata è come sventolare un drappo rosso davanti al toro. Da Pavia a Milano, a raffica, ho snocciolato il mio repertorio.
......continua
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