JUVENTUS Forum: per chi ama la Juve!

Ritratti: Raimundo Orsi, articoli di Poddy e Bidescu

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Lorre
view post Posted on 21/3/2006, 01:32




Raimundo Orsi, detto "Mumo", nasce il 2 dicembre 1901 a Buenos Aires e si mette in luce alle Olimpiadi olandesi del 1928 tanto da meritarsi l’appellativo di "Stella di Amsterdam"; la Juve si mise subito alla ricerca di questo talento, che con il suo piedino minuscolo era il più grande talento in circolazione, e riuscì a strapparlo alla concorrenza con un ingaggio da capogiro, per l’epoca. Gli versò 100 mila lire in contanti più uno stipendio di 8 mila lire, una Fiat 509 e la possibilità di abitare una villa con maggiordomo incluso.

Le autorità argentine accusarono il governo fascista di voler portare il calcio italiano a livelli mondiali saccheggiando il football argentino; così Orsi fu costretto ad una stagione di inattività poiché la Federazione aveva concesso in ritardo il nullaosta.

Esordì in coincidenza del campionato a girone unico, il 6 ottobre 1929; in 7 anni di vita juventina collezionò 177 presenze in campionato segnando 77 reti e divenne campione d’Italia nel 1931, 1932, 1933, 1934 e 1935, ben 5 scudetti! In Nazionale disputò 35 partite e fece 13 goals, diventando campione del mondo nel 1934.

Era un giocatore estroso, veloce, dotato di un tiro potente, che sfidò tutti i grandi marcatori e pochi si salvarono da una solenne ubriacatura dei suoi dribbling; riusciva persino a segnare direttamente dal calcio d’angolo e fornì una lunga serie di prove epiche davanti a folle in delirio.

Ala piuttosto atipica, che partiva dall’out sinistro per poi accentrarsi all’improvviso grazie a giocate imprevedibili, era bizzarro e stravagante; è tuttora considerato la più forte ala sinistra della storia del calcio.

Memorabile la sua mania di scommettere su tutto (ping-pong, targhe di auto, marcatori degli incontri, biliardo) e la sua incredibile superstizione.

Poddy

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Alle Olimpiadi di Amsterdam, 1928, l’Argentina era arrivata seconda dietro l’Uruguay. La “stella di Amsterdam” era stata l’ala sinistra della Nazionale del Plata: tutti dicevano che quell’Orsi era un uomo prodigioso e la Juventus decise di assicurarselo. I giornali di allora non pubblicavano fotografie; non esisteva la televisione, perciò vi era grande attesa (non soltanto a Torino) di vedere in carne ed ossa quel fenomeno. Lo si immaginava un tipo grande e grosso, pieno di muscoli, con una grinta feroce; invece, quando arrivò con il piroscafo a Genova, si vide che era tutto il contrario, con grande sbalordimento degli juventini, che si credettero presi in giro. Raimundo, “Mumo” come venne subito chiamato, era piccolino, magro e stretto di spalle, con una vita da “sartina”, un naso a becco che non finiva più, i capelli lucidi di brillantina con la riga da una parte e due occhi da furetto. Per di più portava un soprabito troppo corto e strettissimo, che, aveva “rubato” ad un fratello minore. Poi si seppe anche che suonava il violino, che faceva le ore piccole ad eseguire tanghi lacrimosi, che sentiva tanta nostalgia per la patria lontana e si concluse che sarebbe stata una grande delusione. In più c’era un fatto decisivo; gli stranieri, anche se di origine italiana, cioè “oriundi”, non potevano essere ammessi al campionato. Si trovò, comunque, una formula accomodante: Orsi non avrebbe giocato per un anno. Una specie di purgatorio. Ma la Juventus lo pagava ugualmente: centomila lire di ingaggio. ottomila al mese (lo stipendio di un ammiraglio) più un’auto Fiat-509, di quelle con la ruota di ricambio appesa dietro, sul portabagagli.
Questo avveniva durante l’ultimo campionato a doppio girone, cioè nel 1928-29, vinto dal Bologna. Orsi lo si vedeva solo in allenamento e dopo la partita di campionato della domenica. La gente si fermava per vederlo, piena di curiosità e di scetticismo. E così Orsi cominciò a sbalordire. Qualche corsetta per il campo, poi si esercitava a tirare in porta dall’angolino del corner. Almeno otto volte su dieci il pallone si alzava con molle parabola, veleggiava, rientrava, si ficcava in rete sotto la traversa. Nessuno aveva mai visto una cosa simile. Terminato l’anno di quarantena, “Mumo” poté debuttare in bianconero e fu subito convocato in Nazionale. Giocò 194 partite in prima squadra, fu settantadue volte in Nazionale (tra Argentina e Italia), e campione del mondo nel 1934. Nella Juventus segnò 88 reti, in tutti i modi: di destro, di sinistro, con il ginocchio, di testa (poco, per non sciuparsi la pettinatura), dopo una galoppata da solo od in mischia furibonda; segnò anche con il sedere, voltando la schiena alla porta, su passaggio a mezz’altezza di Giovanni Ferrari, con il quale si intendeva alla perfezione. Segnò anche su rigore, perché l’incaricato del tiro dagli undici metri, nella Juventus, era proprio lui, contrariamente all’abitudine vigente in quell’epoca, in cui il rigore veniva tirato dai terzini,che erano per tradizione tipi spazzatutto, dalla cannonata micidiale.
Il grande Bertolini, altro juventino pluriscudettato e campione del mondo, che ebbe la fortuna di essere il mediano dietro a “Mumo”, disse un giorno:
«Orsi è assolutamente imprendibile. Quando era in vena ed aveva voglia (non sempre) faceva cose strabilianti. Mai visto un giocatore come lui.»
Fermava il pallone di botto, lo lasciava lì in mezzo, davanti all’avversario, immobile. Lo stadio piombava in un silenzio esterrefatto, astrale. Orsi muoveva appena l’anca, il terzino abboccava, finiva a terra, “Mumo” era già lontano, naso al vento.
Mario Pennacchia, nel suo libro “Gli Agnelli e la Juventus”, ricorda: «Orsi riceve la palla, indugia in palleggio e Mandi gli si pianta a mezzo metro. Prima finta di Orsi, Mandi risponde. Seconda finta dì Orsi, Mandi è ancora là davanti a lui. Il pallone è sempre incollato a terra, ma appena Mandi abbassa gli occhi per accertarsene, il pallone è sparito, volato via con Orsi. Mandi ringhioso raggiunge Orsi o forse è “Mumo” che rallenta, fatto sta che i due proseguono la forsennata corsa affiancati. Improvvisamente l’attaccante lascia inchiodato dietro di sé il pallone pur continuando l’indiavolato gomito a gomito con l’avversario, che ovviamente non si è accorto di nulla. Orsi si gira, vede che l’attento Cevenini ha seguito il suo numero e sta piombando indisturbato sulla palla ed allora si ferma di scatto, attira l’attenzione dell’avversario e con un gesto plateale lo beffa.» Ondate di risa amiche scuotevano gli stadi, poi scaturiva il grido ritmato e sillabato OR-Sl, OR-SI, il primo di questo tipo che si sia udito su un campo di calcio.
Che cosa gli mancava, per essere perfetto ??? Forse un poco di grinta, fuggiva dalle entrate decise, probabilmente perché non aveva la potenza di un Caligaris o la stazza di un Monti. Ma sarebbe sciocco pretendere da Paganini che suoni anche la grancassa. Se ne andò dalla Juventus nella primavera del 1935, ai primi sentori della guerra in Etiopia. Inutilmente Bertolini gli disse: «Guarda che sei un fesso. Cosa torni in Argentina, mentre qui c’è gente che ti sganciai biglietti da mille come fossero noccioline !!!»
Scrive un giornale, nel maggio del 1935: «Orsi è partito domenica per Buenos Aires e probabilmente non tornerà più. Se ne sarebbe andato quasi certamente a fine stagione, ma la malattia di sua madre lo ha indotto a partire prima, col consenso dei dirigenti juventini, che lo hanno festeggiato offrendogli anche un vistoso ricordo. Orsi ha così chiuso la sua carriera, eccezionalmente gloriosa, perché oltre all’avere conquistato cinque volte il titolo di campione italiano ha anche vinto il Campionato del Mondo e la prima Coppa Internazionale»

BIDESCU

Edited by Lorre - 23/3/2006, 03:22
 
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view post Posted on 23/12/2008, 20:23

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Raimundo Orsi fu un Grande Calciatore e Cannoniere tanto con il CA Independiente come la Nostra Juventus, e tanto con la Squadra Nazionale d' Argentina come con quella d' Italia.

E Della Grande Squadra della Juventus degli Felice Borel, Umberto Calegaris, Giampiero Combi, Luis Monti...

:juve:

FORZA JUVE :fabrice: :fabrice: :fabrice: :fabrice: :fabrice: :fabrice:

Edited by FabriziodiFrancia - 2/2/2011, 20:31
 
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view post Posted on 2/11/2011, 08:35

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QUOTE (FabriziodiFrancia @ 23/12/2008, 20:23) 
Raimundo Orsi fu un Grande Calciatore e Cannoniere tanto con il CA Independiente come la Nostra Juventus, e tanto con la Squadra Nazionale d' Argentina come con quella d' Italia.

E Della Grande Squadra della Juventus degli Felice Borel, Umberto Calegaris, Giampiero Combi, Luis Monti...

:juve:

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Aggiungerei che penso che fu un grande come Sivori (con successi tanto in Argentina come in Italia).

Ma secondo me, di questa epoca, Felice Borel é anche uno degli piu grandi Calciatori della Nostra Juventus e del Calcio italiano in generale.

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view post Posted on 2/12/2014, 18:33

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Di piu, per me ha una carrera con successo che sia con Independiente, l'Argentina nella Coppa America 1927 (e, con menore impatto i olimpiadi di 1928) o l'Italia di 1934. Ma lo vedo sopratutto come un grande simbolo della Juventus del Quinquenio d'oro.

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view post Posted on 2/12/2015, 17:58

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A mio parere, é il secondo migliore giocatore d'Argentina nella storia della Juventus dopo di Sívori.

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view post Posted on 2/12/2019, 15:35

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Con il suo percorso di giocatore nel Independiente e la Nostra Juventus penso anche al suo percorso come allenatore in Argentina nella provincia di Mendoza.

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view post Posted on 2/12/2021, 16:42

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Per me il cannoniere del quinquenio d'oro, e le suoi successi con le nazionale d'Argentine ed Italia credo dimostranno che giocatore fu.

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6 replies since 21/3/2006, 01:32   764 views
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